Sul palcoscenico della cultura: le conferenziere fra autorevolezza scientifica e divulgazione popolare
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Sul palcoscenico della cultura: le conferenziere fra autorevolezza scientifica e divulgazione popolare
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Fino alla metà del XIX secolo, i salotti letterari e le Accademie costituivano il contesto privilegiato nel quale le donne dimostravano la loro profonda conoscenza dantesca, esibendosi in appassionate declamazioni, improvvisazioni poetiche e conversazioni colte.
Il nuovo secolo vide gli educandati e le Scuole Normali – cosi come i primi circoli femminili – evolversi in veri e propri poli culturali, offrendo alle donne, sempre più istruite e spesso impegnate nell'insegnamento, l'opportunità di affermarsi come studiose dantesche. Questi nuovi contesti favorirono la nascita di un nuovo ruolo per le donne: quello di divulgatrici, capaci di portare la complessità dell'opera di Dante al di là degli ambienti accademici, rendendola accessibile a un pubblico più ampio.
Numerose insegnanti, come Annetta Cerri, Maria Fanny Sacchi, Cesira Pantucci e Giuseppina Fumagalli, seppero cogliere questa occasione, tenendo conferenze pubbliche in cui proponevano non solo nuove interpretazioni di figure e temi, ma esponevano il messaggio pedagogico dell’opera dantesca e riflettevano sulle loro stesse pratiche ed esperienze d’insegnamento della Commedia nelle scuole secondarie.
Letterata di famiglia ebrea e insegnante delle Scuole Normali del Regno. Quello che distingue Emma Boghen Conigliani dalla maggior parte delle letterate attive tra Otto e Novecento è il suo impegno consistente nell’ambito della critica letteraria. Il corpus di Emma Boghen Conigliani ha proporzioni notevoli e comprende, oltre ai due volumi suddetti, opere ascrivibili a generi diversi. Si va dal pamphlet pedagogico (Il giardino infantile rurale modello di Mompiano giudicato sotto l’aspetto sociale, 1902) alle traduzioni (sono sue le prime traduzioni in italiano del volume di Legouvé, Giovinezza e Infanzia e adolescenza, 1899); dalla narrativa didattica (Contro la sorte: Romanzo per i giovanetti, 1901), alle numerose edizioni scolastiche di classici della letteratura italiana e straniera (ad esempio, G. Leopardi, Letture scelte e annotate ad uso delle rr. scuole normali da Emma Boghen Conigliani, 1909).
Emma Boghen Conigliani fu anche molto attiva nelle riviste letterarie del Regno, tra cui tra cui «Cordelia», «Rivista Bibliografica», «Vita Femminile» e «Il Vessillo Israelitico». Di particolare interesse sono i suoi contributi a quest’ultimo periodico.
Nacque a Venezia in una famiglia di ottima cultura e istruzione, ereditate per antica tradizione e rinnovate nel clima di partecipazione alle neonate istituzioni unitarie. Il padre, Guglielmo Boghen, era un orefice e incisore di origine ungherese, la madre, Ernesta Pirena, proveniva da una famiglia ebrea di Ferrara, mentre Felice Boghen - il fratello di Emma - è stato un compositore e didatta musicale di discreta fama e le donne di famiglia non sono state da meno nel farsi strada in campi, come quelli dell'istruzione e della pubblicistica periodica, tipicamente maschili: la sorella Isa Boghen Cavalieri si è distinta nel giornalismo, mentre Emma ha lasciato il suo sigillo come insegnante in scuole femminili e come prolifica scrittrice e giornalista. Ha infatti speso il suo impegno, prestato con determinazione, tra le fila della stampa legata al nascente movimento femminista, oltre a scrivere negli organi della comunità ebraica italiana: quindi doppiamente coinvolta nella lotta per l'emancipazione, come donna e come appartenente a una minoranza che solo con il nuovo stato nazionale aveva ottenuto riconoscimento e parità. Tra le testate in cui è apparso il suo nome segnaliamo per l'appunto quelle de «Il vessillo israelitico» e di «Vita femminile». Anche il sodalizio con il marito Federico Conigliani è stato all'insegna di un alto profilo culturale e Guglielmina e Nerina, le figlie della coppia (che ha avuto un terzo figlio, Mario), sono state a loro volta delle valide insegnanti.
Daugther of Giovanni Franciosi, Dante scholar. Friend of Maria Gallenga. 'Franciosi was some ten years older than Maria. Maria invited her to give some lecturers on the Divine Comedy at her Boutique Italianne in Paris. But Giannina had also been an active organizer of the Lyceum society in Rome, promoting women's emancipation. Before her lectures on "Dante and Love" organised by Maria at her Boutique Italienne, Giannina visited Julia Ward Howe (1819-1910) in Boston in 1909 months before the latter's death'.
Filippina Rossi Gasti was a teacher, poet and writer. She took part in the Beatrice Exhibition in Florence, 1890, with her paper ‘Le donne nella Divina Commedia’ (‘Women in the Divine Comedy’), which was awarded a gold medal certificate by the jury. She worked with the newspaper ‘Albo della Giovinezza’ (Bergamo, 1887-1896), edited by Lucia Brasi.