Sul palcoscenico della cultura: le conferenziere fra autorevolezza scientifica e divulgazione popolare
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Sul palcoscenico della cultura: le conferenziere fra autorevolezza scientifica e divulgazione popolare
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Fino alla metà del XIX secolo, i salotti letterari e le Accademie costituivano il contesto privilegiato nel quale le donne dimostravano la loro profonda conoscenza dantesca, esibendosi in appassionate declamazioni, improvvisazioni poetiche e conversazioni colte.
Il nuovo secolo vide gli educandati e le Scuole Normali – cosi come i primi circoli femminili – evolversi in veri e propri poli culturali, offrendo alle donne, sempre più istruite e spesso impegnate nell'insegnamento, l'opportunità di affermarsi come studiose dantesche. Questi nuovi contesti favorirono la nascita di un nuovo ruolo per le donne: quello di divulgatrici, capaci di portare la complessità dell'opera di Dante al di là degli ambienti accademici, rendendola accessibile a un pubblico più ampio.
Numerose insegnanti, come Annetta Cerri, Maria Fanny Sacchi, Cesira Pantucci e Giuseppina Fumagalli, seppero cogliere questa occasione, tenendo conferenze pubbliche in cui proponevano non solo nuove interpretazioni di figure e temi, ma esponevano il messaggio pedagogico dell’opera dantesca e riflettevano sulle loro stesse pratiche ed esperienze d’insegnamento della Commedia nelle scuole secondarie.
Carolina Marimò Zerilli nacque a Parma il 19 novembre 1867 ove completò gli studi magistrali e cominciò a insegnare. Si segnalò come collaboratrice di varie testate magistrali locali e autrice di saggistica pedagogica e scolastica (Il nervosismo nelle scuole normali femminili, 1891; La psicologia nelle scuole normali, 1892; Due lezioni di pedagogia, 1893 e altri).
Nella prima metà degli anni '90 la M.Z., superata l'abilitazione per l'insegnamento della Pedagogia, fu nominata direttrice della scuola normale di Genova. Qui pubblicò Un programma di pedagogia (1896) e Pedagogia? (1897), una miscellanea di riflessioni sul ruolo che la scienza pedagogica deve assumere nella formazione delle maestre e, soprattutto, delle madri.
In seguito si trasferì a Piacenza e nel 1912, infine, passò a insegnare e a dirigere la scuola normale di Trapani ove restò almeno sino al 1929. Qui la M.Z. si spense nel 1931.