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  • Albertoni Tagliavini, Silvia (1866-1933)
  • Certosa di Bologna
  • Villafranca d'Asti
  • Ferrari, Clementina (1856-1938)
    Clementina Ferrari nacque a Lodi nel 1856, figlia primogenita di Andrea e Savina Ferrari e sorella di Carolina di due anni più giovane. Il padre, insegnante, incoraggiò entrambe le figlie a proseguire gli studi e nel 1876 Clementina conseguì a Milano il diploma di maestra. Iniziò quindi un lungo tirocinio nelle scuole del cremonese e del bresciano prima di stabilirsi definitivamente a Villafranca d'Asti dove, dal 1883, andò a insegnare in una scuola dell'opera pia «S. Elena», istituto religioso con finalità formative e assistenziali. [...] La F. collaborò a vari periodici (fra cui «La Missione della donna», un periodico letterario e educativo, e «La Donna e la famiglia») con poesie e racconti e partecipò alla vita professionale e associativa del tempo. La F. morì a Villafranca d'Asti il 14 aprile 1938.
  • Gianelli, Elda (1848-1891)
  • Morandi, Felicita (1827-1907)
    Nacque a Varese il 21 aprile 1827 da Felice e da Maddalena Rossi. Per tre anni frequentò le scuole elementari, dapprima al Collegio Bianconi di Monza e poi al Collegio Morand di Milano, mostrando insofferenza verso la severa disciplina e ottenendo risultati scolastici «infelici», come avrà modo di raccontere lei stessa nei Ricordi postumi. La sua formazione si compì all’interno delle mura domestiche, grazie alla lettura delle opere di Alessandro Manzoni, Cesare Cantù, Tommaso Grossi, Giuseppe Giusti e Arnaldo Fusinato, e del giornale di impronta patriottica Il Crepuscolo. Nel 1848 prese parte alla mobilitazione delle donne di Varese in favore dei combattenti; quando i suoi familiari cercarono rifugio in Piemonte, rimase con il padre, travestita da uomo, e nel momento della disfatta si adoperò nella cura dei feriti. Alla morte del padre, nel 1852, la famiglia ormai caduta in ristrettezze economiche, decise di trasferirsi a Milano. Qui Felicita iniziò un’attività di traduzione di articoli dal francese, destinati a giornali educativi, che si protrasse fino al 1860 quando scelse di spostarsi a Parma, come istitutrice presso una famiglia locale. Frattanto era venuta dedicandosi alla composizione di versi, apprezzati da Ippolito Nievo e da Fusinato, l’incoraggiamento dei quali la indusse a vincere la ritrosia e a pubblicarli, nel 1857, con lo pseudonimo «una lombarda». Nel 1862, sollecitata da alcune signore parmigiane, assunse la direzione dell’appena istituita Scuola tecnica femminile, iniziando così una lunga carriera nelle istituzioni destinate all’istruzione e all’educazione delle giovani. [...] ebbe l’idea di organizzare corsi di formazione professionale (legatoria di libri, cucitura a macchina di calzature, ecc.) e di istruzione magistrale, finalizzati all’inserimento delle ragazze nell’industria e nell’insegnamento elementare. La carità e l’impegno civile, peculiari della filantropia laica femminile ed emancipazionista di fine Ottocento, si coniugarono dunque nell’azione di Morandi con una nuova sensibilità verso la formazione culturale e professionale, dando vita a un ideale educativo il cui fine ultimo era l’inserimento delle giovani nella società. [...] Nel 1879, a seguito di gravi divergenze con il sovrintendente circa l’organizzazione del collegio, lasciò la direzione della Stella e, a decorrere dal 16 novembre 1879, assunse l’incarico di ispettrice governativa degli educatori femminili dell’alta Italia. Nei cinque anni nei quali mantenne la carica, visitò circa 460 collegi-convitti religiosi e laici, criticandone spesso l’atmosfera monastica e l’assenza di una reale istruzione. Risale al 1885 il suo ultimo contributo all’istruzione popolare: la Pensione benefica a Milano, nata dal Patronato delle fanciulle orfane e derelitte, fondato nel 1879 all’interno della Stella. [...] L’impegno profuso nella fondazione, nella direzione e nell’organizzazione di importanti istituti educativi, così come la faticosa attività di ispettrice, non le impedirono mai di scrivere: la sua vastissima produzione andò dalla poesia, alla commedia, alle biografie, ai romanzi e ai testi scolastici, composti avendo sempre presenti i caratteri sociali e culturali dei propri lettori. Indirizzate specialmente, ma non esclusivamente, all’infanzia e all’adolescenza, le sue opere furono premiate ai congressi pedagogici di Genova (1868) e di Napoli (1871), e alle Esposizioni didattiche di Bologna (1874) e di Roma (1880). Morì a Milano l’11 gennaio 1906.
  • Schoolbooks author
  • Varese
  • De Florin, Erminia (Nobildonna)
  • Velletri
  • Casarano
  • Mulazzi, Virginia (1851-1926)
    Rachele Farina and Maria Teresa Martinengo indicate that she was born in 1846 in Lodi (Dizionario biografico delle donne lombarde: 568-1968, Milano: Baldini & Castoldi, 1995), p. 789 She won the silver medal at the Esposizione Beatrice di Firenze
  • Ceccoli-Boneschi, Annetta
    (1890)
  • Essayist
  • Usuelli-Ruzza, Enrichetta (1836 – 1908)
    Fu educata e istruita dalla madre nei primi anni, per diventare poi allieva di valenti professori. Arrivò nel Veneto nel 1856 per sposarsi con il farmacista di Castelfranco Veneto, Giovanni Ruzza. Durante il suo soggiorno a Castelfranco Veneto, Enrichetta si legò di sincera amicizia con Arnaldo ed Erminia Fusinato, con i quali, oltre all’amore per la poesia, condivideva anche un vivo sentimento patriottico. Fu autrice di poesie, di cui alcune furono lodate da Giosuè Carducci, che la incoraggiò, in diverse lettere, all’attività poetica. Nè piú del vento i fremiti odorosi, nelle tiepide sere, soavi compiran furti amorosi su le tremole antere; I suoi componimenti a tema patriottico non poterono tuttavia avere libera circolazione almeno fino al 1866, ma è indubbio che contribuirono a considerare la poesia patriottica uno dei fenomeni più rilevanti della mobilitazione femminile durante il Risorgimento. Nel 1870, per sopravvenute difficoltà economiche, aveva dovuto cercarsi un lavoro trovandolo come insegnate di italiano e dirigente dell’Istituto femminile Pietro Scarcerle a Padova dove si trasferì, grazie alla cultura e alla preparazione dimostrate con alcune pubblicazioni letterarie. Ricoprirà questo incarico fino al 1906. La sua opera di educatrice mirava all’elevazione culturale e morale delle donne, mantenendo tuttavia lo spirito della tradizione, impegnato sulla famiglia. Morì a Padova nel 1908.
  • Monza
  • Franceschi Pignocchi, Teodolinda (1816-1894)
    Nata a Civitella da padre cervese e deceduta a Bologna, ella visse per un lungo periodo a Cervia tanto da farne la sua città di adozione. Proprio qui iniziò lo studio della letteratura e cominciò a scrivere versi. Ancora molto giovane si vide sposa di Antonio Pignocchi appartenente ad una nobile famiglia ravennate trasferitasi a Cervia già da alcuni secoli. Le liriche da lei composte sono interamente dedicate alla sua terra oppure si ispirano agli eventi del Risorgimento nazionale ed in breve hanno fatto di Teodolinda una delle letterate più amate d'Italia, lo stesso Carducci ne esaltò le qualità poetiche. Apprezzabile è stata, poi, la sua attività di educatrice: la ricordiamo ispettrice comunale delle prime Scuole Elementari di Cervia e direttrice della Scuola Superiore Femminile di Bologna che la vide attiva fino all'anno della sua morte. | https://www.turismo.comunecervia.it/it/scopri-il-territorio/personaggi-storia-tradizioni/personaggi-illustri/personaggi-del-passato/teodolinda-franceschi-pignocchi-1816-1894 Biography | Biblioteca comunale dell'Archiginnasio Bologna (BCABo), fondo speciale Teodolinda Franceschi Pignocchi, Carte personali, | https://dati.emilia-romagna.it/id/ibc/cpfInstance/IT-ER-IBC-SP00001-0002608/html Archive _ Emilia Romagna Beni Culturali | Silvia Monelli, La figura di Teodolinda Franceschi Pignocchi nella cultura emiliano-romagnola dell'Ottocento attraverso la sua corrispondenza epistolare, tesi di laurea, Università degli studi di Bologna, Facoltà di Lettere e filosofia, a.a. 2000-2001, relatore prof. Fulvio Pezzarossa.
  • Civitella di Romagna
  • Pigorini Beri, Caterina (1845-1924)
    Caterina Pignori Beri was born in Fontanellato, Parma in 1845 and died in Rome on the 26th of March 1924. She was a self-taught author, beginning her career as a teacher in the girls’ school of San Paolo in Macerata, and later becoming the head of the Regia Scuole normale in Camerino. Her works dealt with a myriad of themes, for example, literature, history, morals, art, and politics often appeared in her novels, novellas, and profiles. However, she is best remembered for her works on folklore, particularly the volumes “Costumi e superstizioni dell’Appennino marchigiano” (Castello 1889) and “In Calabria” (Torino 1892). These volumes explored the customs, traditions, and popular beliefs of Italy, with the former focusing on the Marche region and the latter on Calabria. Her descriptions within these works vividly brought to life the rich and colourful customs of the regions. This resulted in her being awarded a prize by the Italian Society of Anthropology and Ethnology in Florence in 1899, as part of a competition for the best monograph on popular superstitions in Italy.
  • Fontanellato
  • Ricci Paternò Castello, Maria (1845-?)
    Maria Ricci Paternò Castello Maria Ricci Paternò Castello nacque a Catania nel 1845, secondo De Gubernatis, o nel 1847 secondo Carlo Villani. Ancora giovanissima perdette entrambi i genitori. Fu educata a Palermo presso una zia. Dimostrò ingegno precoce e solo quindicenne pubblicò alcune sue poesie sulla rivista «Letture di Famiglia» di Firenze, versi comunque scolastici, di maniera. Di animo indipendente, vivace e originale, abbandonò la Sicilia appena raggiunta la maggiore età e iniziò a viaggiare per istruirsi. A Ginevra fu allieva del Vogt. A Firenze aveva intanto conosciuto il marchese Antonio Ricci che era diplomatico presso l’ambasciata di Pietroburgo. Si sposarono e per cinque anni vissero felicemente insieme a Firenze. Pubblicò Poesie, Rosalinda, Idillio fantastico, Spigolature, Varia, Note tragiche. Il matrimonio si interruppe per dissapori che gettarono nella disperazione Maria, che sfogò nel componimento poetico le sue pene. Il marchese Antonio Ricci pubblicava il romanzo Teodora e contemporaneamente i componimenti poetici di Maria Paternò Castello venivano raccolti volume Nuove poesie (che raccoglie anche i lavori precedenti) edito da Le Monnier, che ebbe un certo successo, in quanto considerato vero e sentito. Recensioni favorevoli su «La Libertà» del 4 luglio 1885 (“Tutto sommato le Nuove poesie della contessa Maria Ricci Paternò Castello sono un libro che fa onore al sesso femminile”) e «La Nazione» del 4 maggio 1885. Il successo non si limitò solo all’Italia, tanto che le sue poesie vennero tradotte in tedesco dal noto e stimato traduttore Paolo Heyse. Successivamente pubblicò i sonetti Fogliuzze erranti (1886) e A Vallombrosa (1895).
  • Contessa Ersilia Lovatelli nata duchessa Caetani di Sermonta (1840-1925)
    Born in Rome to an aristocratic family in 1840, Ersilia Caetani became an expert on ancient Rome and most particularly its history. She mastered Greek, Latin and Sanskrit, and in 1859 she married Giacomo Lovatelli, a Roman patrician, became a contessa, and lived in the Palazzo Lovatelli. In 1854 she became an honorary member of the esteemed Institute of Rome (Instituto di Correspondenza di Roma) and the German Archaeological Institute. We have to remember that she lived in a time and place before the science of Italian archaeology was established, and she was the first woman member of the National Academy of Lincei, becoming the most important archaeologist of her time. In 1879 her husband died and Lovatelli continued to be actively engaged in Roman research. She published many works with illustrations of Roman life, including ancient Roman dress, inscriptions, legends, circuses, Eleusian mysteries, tomb inscriptions, works of ancient poets and philosophers, mosaics, the topography of ancient Rome, cults, rites and festivals, ancient Roman private life, popular traditions, children’s’ games, pagan and Christian burial practices, matrimony and divorce. She was also interested in philological issues and wrote about archaeological field techniques. She fostered a salon of the most celebrated artists and intellectuals of that time who gathered together and shared their ideas at her palazzo. These included notables like Stendhal, Balzac Gogol, Liszt, and Niebhur, The contessa Ersilia Caetani Lovatelli died in 1925.
  • Archeologist
  • Mander-Cicchetti, Anna (1832(36?)-1922)
    Born in Solimbergo in 1832, Anna Mander-Cicchetti was a journalist and poet. She collaborated with the magazines “Ateneo Veneto” and “Pagine Friulane”. In the early 1860s she married the Venetian historian Bartolomeo Cecchetti, director of the city archive. He was arrested and deported to Trieste for almost two months in 1866 for refusing to hand over the most precious documents of the archive to Vienna. She was in close contact with the liberal and patriotic writers Ermina Fuà Fusinato, Caterina Percoto, contributor to the magazine “Caffè Pedrocchi”, Vittoria Aganoor, Luigia Codemo and also with the headmistress of the municipal schools of Venice. In 1910 she published a collection of sonnets and poems in Milan entitled Tutta una vita (divided into three parts: Venezia, Friuli, Varie).
  • Dante and Beatrice from 1282 to 1290: A Romance
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